
"Puoi essere così geniale da insegnare a un pesce ad arrampicarsi sugli alberi.
Ma lui continuerà a sentirsi più furbo in acqua."
Alternativa alla citazione più falsa (e pericolosa) di Einstein
Chi frequenta certi ambienti educativi l’ha vista ovunque, anche sui muri:
"Ognuno è un genio, ma se giudichi un pesce dalla sua capacità di arrampicarsi sugli alberi, passerà la vita a credersi stupido."
— falsamente attribuita ad Einstein
— falsamente attribuita ad Einstein
Bella? Certo.
Potente? Anche troppo.
Ma Einstein non l’ha mai detta.
Anzi, a essere precisi, la frase non compare da nessuna parte prima degli anni 2000.
E non in un trattato di fisica, ma in un libro motivazionale per insegnanti alternativi nel 2004.
La prima attribuzione ad Einstein compare... su un poster scolastico di dubbio gusto, prodotto da un’azienda americana.
Potente? Anche troppo.
Ma Einstein non l’ha mai detta.
Anzi, a essere precisi, la frase non compare da nessuna parte prima degli anni 2000.
E non in un trattato di fisica, ma in un libro motivazionale per insegnanti alternativi nel 2004.
La prima attribuzione ad Einstein compare... su un poster scolastico di dubbio gusto, prodotto da un’azienda americana.
Chi ha verificato tutto questo?
- Quote Investigator
- Altri fact-checker indipendenti e studiosi di attribuzioni errate
Tutti dicono la stessa cosa: è un’attribuzione inventata. Punto.
Una versione più realistica
“Puoi essere tanto geniale da insegnare a un pesce ad arrampicarsi sugli alberi.
Ma lui continuerà a sentirsi più utile in acqua.”
Ma lui continuerà a sentirsi più utile in acqua.”
(così c’è anche una seconda variante)
Ecco, questa sì è più onesta.
Non glorifica nessuno.
Non cerca applausi facili.
Non presuppone di trovare il genio.
Inserisce la furbizia e l’intelligenza fra genio e stupido.
Dice la verità con ironia:
Non glorifica nessuno.
Non cerca applausi facili.
Non presuppone di trovare il genio.
Inserisce la furbizia e l’intelligenza fra genio e stupido.
Dice la verità con ironia:
puoi forzare l’adattamento, ma se lo scopo era valorizzare il pesce, allora l’hai fatto fuori,
rendendolo un ornamento del tuo successo.
Magari è vivo, ma non serve più a niente.
Magari è vivo, ma non serve più a niente.
E lo sa anche lui.
Ma perché questa citazione è così pericolosa?
E qui arriva il punto che non si dice mai:
questa frase viene usata per motivare bambini e ragazzi con DSA, ADHD, BES, difficoltà scolastiche di ogni tipo.
Ma il messaggio, per quanto benintenzionato, è potenzialmente devastante.
questa frase viene usata per motivare bambini e ragazzi con DSA, ADHD, BES, difficoltà scolastiche di ogni tipo.
Ma il messaggio, per quanto benintenzionato, è potenzialmente devastante.
Perché?
- Alza l’asticella a livelli tossici
"Tranquillo, anche Einstein era come te" → Sottotesto: se non diventi un genio, hai fallito.
Ma oggi, sopravvivere al sistema scolastico senza essere triturati è già una vittoria.
Non c’è bisogno di essere Einstein.
C’è bisogno di non spegnersi. - Fa sembrare che “le difficoltà siano una risorsa nascosta”, quasi un vantaggio.
Così, molti docenti si convincono che "tanto poi esploderà", che "tanto è solo un problema di metodo", o peggio ancora: che "Einstein era uguale".
Ma non esistono prove serie che Einstein avesse un DSA.
Molti biografi lo negano. Nessun documento clinico.
Solo illazioni postume, fatte col senno di poi, per rendere la sua genialità più romantica e pop. - Distrugge la realtà quotidiana
Quella in cui un ragazzino si spacca la testa per leggere due righe.
Quella in cui una madre cerca una diagnosi mentre la scuola nega l’evidenza.
Quella in cui le risorse non ci sono, i PDP sono carta straccia, e il pesce continua a cadere dall’albero.
Serve un'altra narrazione
Una che dica:
- Non tutti siamo geni, e va bene così.
- Muoviti con furbizia nel tuo elemento.
- Migliora il nuoto prima di provare a scalare.
- Ma non usate Einstein per aggiustarvi la coscienza.
Meglio una buona strategia di sopravvivenza cognitiva
che un poster finto con la firma di un morto illustre.
che un poster finto con la firma di un morto illustre.
Esperienza personale (e autocritica inclusa)
Lo ammetto: anche a me, all’inizio, quella citazione affascinava.
Mi sembrava potente, liberatoria, perfino geniale — ed infatti lo è, perché, a dirla tutta, la frase è geniale.
Mi sembrava potente, liberatoria, perfino geniale — ed infatti lo è, perché, a dirla tutta, la frase è geniale.
Ma quel nome lì sotto — Albert Einstein — col tempo è diventato ingombrante.
Mi sono ritrovato a vivere con l’asticella sempre troppo in alto,
e un senso latente di inadeguatezza che mi ha accompagnato per anni.
(pesci più furbi di me non ci sono cascati)
Mi sono ritrovato a vivere con l’asticella sempre troppo in alto,
e un senso latente di inadeguatezza che mi ha accompagnato per anni.
(pesci più furbi di me non ci sono cascati)
Solo con il tempo ho capito quello che oggi ho provato a spiegare qui sopra.
Ho imparato ad accontentarmi di una frase molto più semplice.
L’ultima frase del film Banana Joe, dove lui dice:
L’ultima frase del film Banana Joe, dove lui dice:
"Un uomo che non sa né leggere né scrivere rimarrà sempre un pincopallino qualunque."
Ecco, oggi preferisco quella.
Avrei potuto anche firmare la mia versione con il nome di Charles Darwin — infiltrato anche lui arbitrariamente nel clan dei dislessici famosi —
che almeno parlava di adattamento con cognizione di causa.
Guarda caso, nonostante i buoni propositi sulla carta, i sistemi scolastici (con rare eccezioni) sono orientati alla competitività estrema — alla sopravvivenza del più adatto.
Ma tutto sommato, forse è più coerente così:
frase anonima, di un marchio pinco, scritta da un pallino qualsiasi.
che almeno parlava di adattamento con cognizione di causa.
Guarda caso, nonostante i buoni propositi sulla carta, i sistemi scolastici (con rare eccezioni) sono orientati alla competitività estrema — alla sopravvivenza del più adatto.
Ma tutto sommato, forse è più coerente così:
frase anonima, di un marchio pinco, scritta da un pallino qualsiasi.
Nota di trasparenza
Questo articolo è stato scritto da ChatGPT su suggestione e guida di un umano con disturbi specifici dell’apprendimento. L'articolo è stato controllato e rimaneggiato da mente viva.
È il primate sapiens ad aver proposto la frase alternativa del pesce che si sente più furbo e utile in acqua.
Ed è sempre lui ad aver espresso, con lucidità e esperienza diretta, le criticità che qui vengono discusse.
È il primate sapiens ad aver proposto la frase alternativa del pesce che si sente più furbo e utile in acqua.
Ed è sempre lui ad aver espresso, con lucidità e esperienza diretta, le criticità che qui vengono discusse.
Chi legge è invitato a fare altrettanto:
verificare, riflettere, distinguere le parole vere da quelle comode.
verificare, riflettere, distinguere le parole vere da quelle comode.
— Impara l’arte e mettila da parte — [E.B]
P.S. ChatGPT è stato più lapidario di come l’avrei mai scritto io (che già non scherzo).
E se un robot la interpreta così bene, forse è il caso di farci due domande.
Molti lo considerano una diavoleria tecnologica — ma ha un vantaggio raro: una pazienza inesistente, cioè illimitata.
Tuttavia, va maneggiato con saggezza.
E se un robot la interpreta così bene, forse è il caso di farci due domande.
Molti lo considerano una diavoleria tecnologica — ma ha un vantaggio raro: una pazienza inesistente, cioè illimitata.
Tuttavia, va maneggiato con saggezza.
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