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Dislessia: com’è, poi cos’è
Apprendimento XXI

Dislessia: com’è davvero viverla (prima ancora di capirla)

Una breve storiella per calarsi nei panni di questo problema che coinvolge almeno una persona su venti. Senza pretesa di essere esaustivi e con l'aggiunta di un riscontro accademico.

Pensa al prossimo compito di lettura della durata di 60 minuti, per lavoro o studio che potrebbe esserti assegnato, che dovrai svolgere entro il mattino seguente.

Ora immaginati di essere su uno scuolabus degli anni 70, insieme a 25 bambini di 9 anni, che sta percorrendo una strada dissestata per un safari. Inoltre, proprio all’inizio del tour, i bambini hanno appena osservato un comportamento naturale degli animali che noi umani non siamo soliti esibire in pubblico, libero di immaginare quale, con tutto ciò che ne segue a quell’età: risate, battute, caos.
Ora ti sfido a non posticipare la lettura alla fine della giornata, preferendo evitare il rischio di un mal di testa, goderti la gita e le simpatiche esternazioni dei piccoli compagni di viaggio.

Ora dovresti avere un quadro abbastanza chiaro cosa vuol dire leggere per un dislessico. Ma manca un aspetto che forse ti sfugge: se sei nato con questo disturbo, puoi raccogliere fondi per un veicolo nuovo con sospensioni e sedili più confortevoli, lavorare con i custodi del parco naturale per riempire le buche sulla strada, puoi anche tentare di convincere i bambini a fare meno chiasso. Questi ultimi accorgimenti si chiamano compensazione.

Ma c’è una cosa che non ti serve a molto: posticipare la lettura.
Perché con la dislessia, quando devi lèggere, su quello scuolabus ci ritorni per tutta la vita!

Non che non possa rilevarsi utile. Ma che fatica!

Te lo dice un dislessico! E te lo conferma un altro!

📚 In caso ti convinca di più la conferma accademica.

— Tuttavia, anche nei casi con compenso molto efficace, l'accesso al codice scritto tende a rimanere meno agevole per tutta la vita e un certo grado di compromissione funzionale è in genere rilevabile, soprattutto quando il soggetto con DSA si confronta con attività altamente mediate dal testo scritto, come quelle del percorso universitario o di alcuni ambiti lavorativi —

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